Scusate tanto se siamo stati negligenti, ma in questo ultimo periodo la vita è stata così tiranna da privarci di tutto il tempo che pensava dedicassimo all’effimero.
Così purtroppo, un giorno dopo l’altro, il 7 giugno è passato, ma l’evento è stato grande e noi siamo qui per ricordarlo.
Gli Airbourne sono saliti sul palco con la solita energia adrenalinica che li distingue, li fa apprezzare in tutto il mondo e li fa sudare come se fosse il loro ultimo concerto.
Non è stato il caro, vecchio, “Black Dog Barking Tour” infatti vi erano canzoni che in Italia non erano mai state suonate dal vivo e soprattutto Joel ha arricchito l’esibizione con degli assoli mai sentiti in precedenti esibizioni; a volte dialogando, a suon di note, con David, colonna portante dei giri di chitarra della band.
Gli Airbourne hanno dimostrato che stanno crescendo e non vogliono fermarsi a raccogliere quanto già seminato, ma arano e seminano ancora ed ancora.
Saremo impopolari, e forse un po’ di parte, ma non siamo più d’accordo con quanti scrivono che gli Airbourne sono il clone degli Ac/Dc, bensì i legittimi successori… questo è certo!
Nessuno nega che ne abbiano tratto ispirazione, inizialmente emulandone sporadicamente anche i movimenti o le coreografie, e le prime sonorità richiamavano certamente ai vetusti connazionali, ma il nostro parere, dopo la data di Bologna, è che stiamo assistendo ad una metamorfosi. Un bruco che sta lentamente tessendo il bozzolo per uscirne mutato e meraviglioso.
Le sonorità erano diverse, più complesse e raffinate e la voce di Joel è maturata a tal punto da surclassare, a nostro parere, chi prima di lui gli ha fatto scuola.
Quello che trasmettono, poi, ogni volta che si esibiscono sul palco e dopo ogni concerto quando incontrano il pubblico, è la voglia di esserci, la capacità di divertirsi e l’interesse sincero di toccare fisicamente i fans senza sottrarsi alle loro richieste.
Cosa che li rende assolutamente unici!
Da parte nostra li abbiamo incontrati prima dell’esibizione e possiamo assicurare che trasmettono una semplicità ed un senso di accoglienza quasi disarmante e certamente “fuori luogo” per una band che calca i palchi di tutto il mondo.
Abbiamo consegnato loro il SURVIVOR KIT per affrontare adeguatamente le emergenze.
Abbiamo chiacchierato ed hanno autografato i disegni, della nostra amica Jessica, che li ritraevano e che già abbiamo pubblicato sul fanclub…. Oltre a qualche locandina che prossimamente potrete contendervi.
Un grazie a tutti, continuate a sostenere gli AIRBOURNE ed in conclusione… giudizio positivo in tutto e per tutto alla serata che come al solito ha lasciato il segno sia nei nostri timpani che nella nostra memoria e per quanti c’erano mandateci le vostre foto…
… mentre per quelli che non c’erano… Uuuh COSA VI SIETE PERSI!!!!
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